Sostenibilità e Responsabilità nel calcio: Le strategie della Uefa e della Fifa e i possibili scenari futuri
È ufficiale: il tema della sostenibilità sociale e di quella ambientale sono le priorità di Club e Federazioni Nazionali.
Dalle interviste fatte, possiamo concludere che alcune leghe, in primis quella Inglese e quella Tedesca siano più avanti rispetto ad altre, inclusa l’Italia stessa, ma anche che nonostante molte difficolta alcuni Club della nostra penisola abbiano deciso di mettersi in gioco su queste tematiche ed essere i precursori di nuove iniziative.
Naturalmente sia la FIFA sia la UEFA hanno investito tantissime risorse nel corso degli ultimi anni e indubbiamenti si cominciano a vedere i risultati.
Terminato recentemente, il Mondiale di Qatar 2022 è stato un esempio lampante di come la FIFA in quest’edizione abbia introdotto innovazioni che avranno un’influenza duratura sull’organizzazione di eventi futuri in tema di sostenibilità.
Uno dei primi temi riguarda la mobilità. Questi mondiali sono stati l’edizione della storia con la minor distanza media fra gli 8 stadi coinvolti; i quali erano tutti raggiungibili in un raggio di 55 km dalla città di Doha. Questo per poter permettere ai tifosi di raggiungere gli stadi usando la metropolitana o i bus elettrici, evitando così di utilizzare l’aereo, un mezzo di trasporto altamente inquinante.
La strategia di sostenibilità ha incluso inoltre una serie di iniziative volte a mitigare le emissioni derivanti dallo svolgimento del torneo, e ha previsto stadi efficienti dal punto di vista energetico, e pratiche sostenibili di gestione dei rifiuti. Nello specifico tutti gli stadi utilizzati presentavano un’efficienza energetica superiore al 30% e hanno consumato meno acqua rispetto ai parametri internazionali.
Lo “Stadio 974” è stato il primo stadio della storia dei mondiali ad essere smontato subito dopo la finale per poter riutilizzare i componenti per applicazioni successive, infatti si prevede che alcuni materiali verranno riutilizzati per costruire uno stadio in Uruguay in vista del possibile Mondiale del 2030 (il Mondiale del Centenario).
Anche la UEFA ha deciso di investire tanto su questa tematica. Nel 2021 è stata pubblicata la Strategia di Sostenibilità Calcistica UEFA per il prossimo decennio con termine 2030.
Nell’ambito di questa strategia, la Lega Serie A e la UEFA hanno avviato una collaborazione basata sulla comune visione di un calcio sostenibile e in grado di attivare, ispirare e accelerare l’azione collettiva nel rispetto dei diritti umani e ambientali.
Lega Serie A è infatti stata la prima lega calcistica scelta dalla UEFA per realizzare un progetto pilota finalizzato alla definizione di una chiara strategia di sostenibilità entro la stagione 2023/24, declinata su 11 tematiche: antirazzismo, tutela dell’infanzia e della gioventù, uguaglianza e inclusione, calcio per tutte le abilità, salute e benessere, sostegno ai rifugiati, solidarietà e diritti, economia circolare, tutela del clima, sostenibilità degli eventi e sostenibilità delle infrastrutture.
Per ogni singola area verranno realizzati programmi e progetti ad hoc nel rispetto delle linee guida e dei principi dettati dalla strategia UEFA.
Su alcune di queste tematiche abbiamo visto come il calcio Italiano sia ancora abbastanza indietro. Nella sostenibilità delle infrastrutture, ad esempio, i Club Italiani devono compiere e attuare ancora dei progressi importanti: aumetare gli stadi di proprietà per i club di Serie A, migliorare la fruibilità degli impianti utilizzati dalle Società di Serie B e di Lega Pro e, infine, aumentare la consapevolezza e la sensibilità di tutti i tifosi su alcune tematiche fondamentali come la lotta al razzismo e alla parità di genere nello sport.
Certamente il sostegno richiesto alla Federazione Italiana Giuoco Calcio è strategico e fonamentale. Infatti, solo grazie ad un approccio strutturato e ad un piano organizzativo generale e sistematico, come quello di Premier League in Inghilterra e Bundesliga in Germania, si potranno vedere dei buoni risultati nel medio-lungo periodo.
I prossimi Europei del 2024, che si svolgeranno in Germania, sono stati definiti dal Presidente della UEFA Aleksander Ceferin come i primi Euro-Green, ovvero i primi Europei di calcio dove il tema principale sarà appunto la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente. Saranno l’evento centrale di questa strategia stilata dalla UEFA a cavallo del decennio, e potranno essere un’ottima copertina di presentazione per milioni di tifosi.
Nel 2022 sempre in Germania, a Mainz, la UEFA ha pubblicato le nuove linee guida per le infrastrutture sostenibili, approvate anche dalla Commissione Europea. Le nuove linee guida infatti si prefiggono di aiutare Federazioni Nazionali, Leghe, Club, gestori di stadio e infrastrutture, le autorità locali e le altre parti interessate a integrare le Pratiche E.S.G. (Environmental, Social, Governance) e generare valore nelle 3 fasi del ciclo di vita delle infrastrutture calcistiche entro il 2030. Un esempio di stadio sostenibile illustrato nel documento è stato lo “Stadio Torsvollur” nelle Isole Far Oer, che utilizza proiettori a Led per ottimizzare l’uso dell’energia, a sua volta prodotta in gran parte dal calore geotermico.
Parlando di sostenibilità, poi, non si può non parlare di gestione di rifiuti. Durante l’Europeo del 2024 ma anche nelle competizioni internazionali come ad esempio le prossime edizioni della UEFA Champions League, verrà lanciato il programma di riciclaggio secondo il principio delle 4 R (Ridurre, Riciclare, Recuperare, Riutilizzare).
Ma non solo le grandi strutture devono rispettare i principi della sostenibilità. E’ fondamentale allargare questi principi anche ai Centri sportivi di allenamento, come ha specificato la UEFAall’interno delle Linee Guida sulla Sostenibilità degli Eventi. Un esempio di centro sportivo sostenibile ed efficiente è il National Football Insistute (INF) a Clarefountaine in Francia utilizzato anche dalla Nazionale Francese. All’interno del centro è stato costruito un palazzo a basso consumo energetico, l’intensità dell’illuminazione degli edifici varia in base alla luminosità esterna, in più i moderni sistemi intelligenti monitorano i livelli di luce negli edifici e regolano l’illuminazione in momenti diversi della giornata. La struttura ha introdotto accorgimenti per ridurre il consumo di acqua, la plastica non viene più utilizzata ed è stata avviata una campagna per diminuire lo spreco alimentare.
Ma dalle nostre interviste abbiamo compreso come non bastano progetto di innovazione è fondamentalre ricercare collaborazione e coesione con il territorio e le istituzioni, diversamente restano solo degli episodi isolati e poco efficaci. In questo senso, in Italia, il triangolo che coinvolge Società – Territorio (quindi tifosi e comunità) - Istituzioni (Scuola, Comune, Servizi), dovrà essere allineato affinché’ si possano prefissare e raggiungere determinati obiettivi di sostenibilità, che non siano solo risultati di tipo sportivo.
Ma niente potrà funzionare senza il contributo dei calciatori, protagonisti essenziali per far veicolare messaggi “positivi”, sfruttando la loro leadership e credibilità a tutti i livelli.
La strada da perseguire è, indubbiamente, ancora molto lunga, ma lo sport può essere uno dei principali veicoli per poter salvaguardare il nostro pianeta.
Le iniziative realizzate da alcuni Club Italiani ci fanno ben sperare: alcune realtà hanno colmato il grosso gap che avevano con le altre Federazioni e hanno iniziato un percorso attivo di coinvolgimento anche sul territorio. Ci si augura che questi Club possano essere da esempio per le altre realtà che sono ancora più indietro, molto spesso nel Sud Italia dove sono presenti ancora tante problematiche.
Il confronto con i diversi attori ci ha insegnato che: la rivalità e l’agonismo presenti sui campi da gioco si dovranno trasformare in coesione e in programmazione di progetti dietro le scrivanie dei dirigenti delle Società.
La scelta che la Uefa ha effettuato nel selezionare la Serie A come Lega pilota deve essere vista dalle Società stesse come uno stimolo a far di più e a collaborare maggiormente, oltre ad essere una vetrina in campo internazionale anche per poter acquisire nuovi introiti utili anche per la realizzazione di nuove attività.
“Il mio mondo, la mia azione, il nostro pianeta”, così il Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Frans Timmermans, ha voluto presentare il Patto Europeo per il Clima dell’Unione Europea di cui anche la UEFA è ambasciatrice. Gli obiettivi sono stati chiari, entro il 2050 l’Europa vuole diventare il primo continente climaticamente neutro al mondo, pertanto tutto quello che ruota intorno allo Sport dovrà diventare ed essere sostenibile.
In questo scenario anche il calcio dovrà fare la sua parte ed essere un player strategico di questa “campagna”. D’altronde i numeri lo dimostrano. Il bacino di utenti, fruitori e soggetti che ruotano intorno a questa grande catena sono straordinari ed è proprio per questo che il calcio è chiamato a rispondere “presente” ed essere uno strumento essenziale, oltre che comunicativo, per condizionare le scelte presenti e future e proiettarci anche in una nuova visione di evento sportivo più sostenibile.
Al termine di questo viaggio, abbiamo capito due cose. Finalmente i concetti di Responsabilità Sociale e di Sostenibilità Ambientale sono entrati a far parte anche del Dizionario del mondo del calcio. Se si vuole vincere questa partita le parole d’ordine devono essere coesione e collaborazione.
Sarà il coinvolgimento attivo da parte di tutti i soggetti coinvolti a partire dai cittadini stessi, la strategia vincente e lo stimolo e il coinvolgimento deve partire dalle Società sportive come già avviene nei Paesi Anglosassoni. Nel gioco del calcio il rispetto dell’avversario è fondamentale per poter raggiungere grandi successi, lo stesso vale per questa tematica, solo rispettando il nostro pianeta potremmo finalmente fruire di uno sport sano e sostenibile.