Sostenibilità e Responsabilità nel Calcio: Confronti attuali e scenari futuri

Sportlaw - Rubrica Sostenibilità e Responsabilità

Editoriale n.01: Sostenibilità e Responsabilità nel Calcio: Confronti attuali e scenari futuri.

Negli ultimi anni la Sostenibilità Ambientale e la Responsabilità Sociale sono divenute prerogative fondamentali per tutta la comunità mondiale; tutto il mondo sportivo, e soprattutto l’industria calcio sono veicoli fondamentali affinché’ vengano affrontante e superate queste emergenze. Naturalmente gli obiettivi da raggiungere sono tantissimi, il calcio ha già iniziato a giocare la propria partita e non ha nessuna intenzione di perderla!

Il team di Sportlaw ha voluto, in questa rubrica composta da 5 episodi, approfondire tali tematiche ponendo al centro della discussione spunti e riflessioni di alcuni protagonisti di questa partita.

In questo episodio introduttivo analizzeremo il quadro attuale e ci chiederemo quali sono gli obiettivi da perseguire. I prossimi episodi invece saranno incentrati sulle riflessioni di alcuni protagonisti di questo percorso, abbiamo infatti voluto raccontare, attraverso confronti e interviste, alcuni progetti realizzati in questi anni al fine di analizzare la situazione attuale e porre gli obiettivi per i prossimi step futuri.

Nel secondo episodio, andremo oltremanica per intervistare Stefano D’Errico, Founder di Community Soccer Report e Schools Education Coordinator della Chelsea Foundation; il quale ci descriverà le attività realizzate dalla Premier League e non solo, infatti dopo aver fatto una panoramica del calcio inglese scopriremo come anche a livello Europeo sono stati tantissimi gli interventi su queste tematiche. Alcuni esempi rappresentano dei veri e propri punti di riferimento per orientare le scelte dei Club Italiani.

Successivamente rientreremo in Italia per approfondire, grazie all’intervento di Clara Simonini, Marketing e Stadium Operations del Bologna F.C., come si sta muovendo il massimo campionato Italiano e cosa hanno realizzato i Club della Serie A. Le Istituzioni calcistiche Italiane hanno iniziato questo percorso cercando di fornire un approccio organico ai Club più virtuosi stimolando così i Club attualmente meno attivi.

Il quarto appuntamento vedrà invece protagonista Nicola Simonelli, Segretario Generale di A.C. Reggiana e membro del Consiglio Direttivo della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della F.I.G.C., che dopo averci fatto una panoramica dei progetti del calcio cosiddetto di provincia Italiano, ci illustrerà alcune strategie proposte dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e condivise da tutto il movimento.

Concluderemo la nostra rubrica con un ultimo episodio dedicato ai possibili scenari futuri: dopo aver visto gli interventi realizzati nel dibattuto mondiale di Qatar 2022, vedremo come la Germania si sta preparando all’Europeo del 2024, definito come l’Europeo della sostenibilità, e infine andremo ad analizzare le strategie preparate da FIFA e UEFA fino al 2040.

Il concetto di sostenibilità nel tempo ha assunto diverse accezioni. Si è iniziato a parlare di sostenibilità già negli ultimi anni del secolo scorso, quando la società aveva preso coscienza del fatto che il tradizionale modello di sviluppo avrebbe causato nel lungo termine il collasso dell’ecosistema terrestre. Da qui nacque l’esigenza di intervenire al più presto. Le Nazioni Unite hanno, innanzitutto, fornito la definizione di sviluppo sostenibile, ovvero soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura, e successivamente hanno fissato gli obiettivi da perseguire. Obiettivi che riguardano a 360° tutto il mondo dello sport.

Ad oggi abbiamo 3 dimensioni della sostenibilità: la Sostenibilità Ambientale, la Sostenibilità Sociale che si traduce in Responsabilità Sociale e la Sostenibilità Economica.

Tutte e 3 le dimensioni le ritroviamo nell’industria calcio; infatti all’interno di Federazioni, Leghe e Club è cresciuta sempre più la consapevolezza di dover affrontare queste problematiche. Alcune Federazioni sportive hanno deciso di puntare prima su queste tematiche, basando la strategia di impostazione della propria Lega proprio sul concetto di sostenibilità, come ad esempio la Bundesliga in Germania.

In Italia, i Club e la Federazione hanno deciso di investire in questi ambiti solo negli ultimi anni procurando un gap sostanzioso rispetto alle altre Leghe europee ma non incolmabile.

La problematica sicuramente più preoccupante e di maggior rilievo è quella che riguarda l’impatto ambientale. È innegabile come l’impatto ambientale del calcio raggiunga livelli spaventosi, lo dimostrano i dati raccolti durante queste ultime stagioni sportive ma soprattutto i livelli di inquinamento registrati durante il Mondiale di Russia 2018. Il tema è in forte evoluzione, l’esigenza comune è disporre di indicatori affidabili, ripetibili e che si riferiscano a norme internazionali. Negli ultimi anni stanno aumentando gli strumenti funzionali a questi obiettivi che possono essere utilizzati per analizzare i centri di allenamento. La UEFA ha iniziato la sperimentazione di uno strumento per quantificare gli impatti ambientali delle partite che prossimamente disputeranno le Nazionali. Attualmente manca la definizione di un confine chiaro relativamente agli impatti ambientali: è tecnicamente facile perimetrare consumi idrici, energetici e la quantità di rifiuti per ogni partita, anche in impianti comunali. È invece molto complesso definire l’impatto ambientale dovuto al movimento che gli spettatori compiono per raggiungere lo stadio (molti stadi sono di proprietà comunale) o i sistemi di trasporto che vengono utilizzati (autobus, metropolitane, ferrovie), che sono gestiti da enti pubblici, ecc.

La Sostenibilità Ambientale è strettamente collegata con il concetto di Sostenibilità Economica; va tenuto infatti conto di come il calcio sia una delle industrie principali dell’economia mondiale, sia per quanto riguarda la quantità di denaro generata, sia per i posti di lavoro ad esso connessi. Anche in questo caso gli organi di informazione hanno più volte evidenziato le grandi differenze nelle regole economiche delle diverse nazioni europee.

Da ultima ma non meno importante la Sostenibilità Sociale, ovvero il complesso di azioni volte a raggiungere l’equità nella società. Difatti questa è una delle maggiori problematiche ancora da risolvere; tantissimi ancora sono gli episodi di discriminazione o di razzismo che ancora vediamo in un qualsiasi campo sportivo, nonostante il calcio, come tutto lo sport, rappresenti uno dei più grandi e potenti strumenti da poter utilizzare per contrastare queste situazioni. Recentemente è stato pubblicato il Decreto Ministeriale relativo a Criteri Ambientali Minimi che analizza anche la coerenza dei rapporti contrattuali di tutti i fornitori coinvolti nell’evento.

Pertanto, la FIFA e la UEFA hanno recepito le direttive e gli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite e dalla Comunità Europea con lo scopo di utilizzare il calcio come arma e strumento per far fronte a tutte queste problematiche.

Nei prossimi episodi di questa rubrica vedremo nello specifico cosa è stato fatto per affrontare queste tematiche e come potrà evolvere l’industria calcio nei prossimi anni.

Indietro
Indietro

Sostenibilità e Responsabilità nel calcio: Intervista a Stefano D’Errico (Co-Founder di Community Soccer Report)

Avanti
Avanti

eSports: Luci e Ombre della disciplina in Italia